Eri felice, nonostante la tua salute ti avesse sempre dato mille pensieri.
Entravi in oratorio, ma il tuo sorriso entrava prima di te.
Passavi dalla segreteria con il tuo solito saluto: “Ciao, compà!”.
Comparama Fabio…
Ho avuto il grande privilegio di essere depositario delle tue ansie, di ascoltare la tua voce al risveglio dopo i tanti interventi, anche quando eri lontano, dall’altra parte del mondo, in America.
Poi tutto è cambiato. L’oratorio è passato, ci si incontrava di rado… ma il tuo sorriso, quello no: non è mai cambiato.
Mi parlavi con gioia del progetto di ristrutturazione in campagna, della realizzazione dei tuoi sogni.
Ricordo le tue parole durante i giorni tristi della partenza di Andrea per il Paradiso: mi hanno donato serenità.
Oggi, “comparama” Fabio, ti salutiamo. Ma non sarà l’ultima volta che parlerò di te: ti porterò come esempio ai ragazzi con cui lavoro, perché la tua vita è una lezione di forza e speranza.
Accostandomi al tuo letto di dolore e sofferenza ho conosciuto il vero attaccamento alla vita, il coraggio di combattere ogni giorno, la voglia di farcela.
Hai sconfitto la morte, Fabiolino: l’hai annientata. Non ti ha vinto!
Ora, dopo tanta sofferenza, meriti il riposo eterno e gli onori che si tributano ai VINCITORI.
Fa’ buon viaggio, amico mio, “compare” mio.
Salutami Melania, Rossella, Jo, Jonathan, Antonio, Giuseppe e Andrea — i miei ragazzi in Cielo, l’Oratorio S.I.N.G. celeste.
Sono certo che Don Bosco ti accoglierà, ti abbraccerà e ti ringrazierà per tutto il bene che hai dispensato su questa terra.
Robertone e tutto il S.I.N.G. di ieri e di oggi.

