Alle ore 20.10 i medici hanno terminato le sei ore previste per l’osservazione legale, alle ore 20.10 il Primario ci ha detto che è inutile stare li, che non ci sei. Fratellino mio, compagno di mille avventure, ciao! Fai buon viaggio ora, corri veloce, continua a farmi sorridere. Il Primario, il dott. Massimo Calò, al quale va il nostro personale ringraziamento per il trattamento ricevuto in tutte queste ore, ci ha detto che continuerai a vivere! Grazie a Paolo, a Tina ed a Sabrina continuerai a vivere. Lo farai a Palermo dove andrà il tuo grandissimo cuore, lo farai a Napoli, lo farai a Bergamo, lo farai in Puglia, lo farai in Toscana. Lo farai in quel piccolo di tre anni al quale andrà un pezzettino di te. Visiterò tutti questi luoghi nella mia vita, li visiterò con Antonella, Francesca e Pucci, sarò certo di incontrarti. Darai luce a chi non vede, battito regolare a chi non lo ha, aria a chi ne poca, farai uscire due persone dalla schiavitù della dialisi, ti sei donato fino alla fine amico mio! Ed io? Io come farò senza di te? Come faranno Paolo e Tina, come farà Sabrina, come farà Federica? Sei entrato a 14 anni nel S.I.N.G., sei andato via a 32, 18 anni assieme, gomito a gomito, fianco a fianco! Ti ho cresciuto fratellino mio. In quelle stanze hai trovato l’amore della tua vita, l’hai curato quell’amore, fatto crescere, fra errori e tanta determinazione. “Robertò, l’anno prossimo faccio la proposta di matrimonio a Sabrina, posso farla sul palco durante la Festa di Don Bosco?”. Era troppo importante per te la Festa di Don Bosco, ti dedicavi anima e cuore, lo facevi con amore dal 1 febbraio al 31 gennaio dell’anno seguente. Don Bosco ti ha accolto in Paradiso, ne sono certo, è stato lui a condurti davanti al trono dell’Altissimo, è stato lui a dirti il primo grazie per quello che hai fatto per i suoi giovani, è stato lui! La storia si ripete! Dopo Melania, Rossella, Jo, Jonathan, Antonio e Giuseppe ora tocca a te dire A-Dio! Figli miei dove siete? Chiara Luce consoli le tue paure, ne avrai avute tante in queste ore. Andrea mio, Carletto, dove sei? Lo so che stai pensando, lo dicevi ogni qualvolta scrivevo qualcosa per Don Bosco: “Mo m’ha ffà chiangiri, no?”, lasciami sfogare a quest’ora della notte, lasciami piangere, lasciami ricordare fratellino mio. Abbiamo riso assieme, abbiamo pianto assieme, abbiamo lottato per uno sfratto ingiusto ed insensato, abbiamo ricostruito, abbiamo lavorato, abbiamo progettato, abbiamo realizzato sempre a favore dei ragazzi e della povera gente. Come farà il S.I.N.G. ora senza di te? Come faremo senza di te? Dacci la forza Carlè, ne abbiamo tanto bisogno. Ti voglio bene amico mio, amico di mille avventure. Ti voglio bene. Buonanotte Carlè, buonanotte vicepresidente, dormi sereno, “Nci vitimmu!”.
Robertone