Festa San Giovanni Bosco

TUTTO PRONTO PER LA FESTA DI S. GIOVANNI BOSCO

Tutto pronto per la XXV edizione della Festa di San Giovanni Bosco. Mancano davvero poche ore alla XXV edizione della Festa di San Giovanni Bosco, compleanno dell’Oratorio S.I.N.G., una festa diversa, quest’anno, a causa dello stato di emergenza, un modo per riprendere e ritornare lentamente alla normalità. “L’edizione di quest’anno – commenta il Presidente del S.I.N.G. Federica Caniglia – è molto importante per la nostra associazione celebriamo, infatti, la fine del trentennale, la venticinquesima edizione della Festa di Don Bosco, e la ventesima edizione del Premio Nazionale Donato Carbone vittima di mafia. Venticinque anni in cui abbiamo ospitato decine e decine di ospiti, provenienti da tutto il territorio nazione, in cui abbiamo riso con i tanti comici premiati ed emozionati con le tante storie che scaldano il cuore”. Ospiti della serata, ai quali sarà assegnato il Premio Nazionale Donato Carbone vittima di mafia, saranno S. Ecc.za Rev.ma Mons. Michele Seccia, Vescovo metropolita di Lecce ed ideatore del progetto “LeccEcclesiae”; al senatore Sandro Ruotolo, noto giornalista Rai, autore di decine di inchieste contro le organizzazioni criminali e simbolo dell’antimafia, da anni sotto scorta.; all’imprenditore calabrese Nino De Masi, testimone di giustizia, simbolo dell’antimafia calabrese, imprenditore protetto dallo Stato. “Sono onorato – fa sapere il senatore Ruotolo – nel ricevere questo premio nazionale Donato Carbone, vittima innocente della criminalità organizzata. E il mio pensiero va ai familiari e agli amici di Donato. Senza memoria non c’è futuro. È vero, il Paese deve fare i conti con il suo passato. Quella contro le mafie è una battaglia che non è stata ancora vinta. Sul selciato sono rimaste troppe vittime innocenti. Un elenco lunghissimo: più di mille secondo Libera contro le mafie. Molti di noi che viviamo in questa parte dell’Italia ha un conoscente o un parente morto ammazzato incolpevolmente. Per vincere c’è bisogno innanzitutto di battere l’indifferenza. Chi non è contro le mafie, è complice delle mafie”. Anche Nino De Masi ha voluto farsi presente: “Scrivo a tutti gli organizzatori del Premio Donato Carbone per ringraziarvi. Lo faccio come cittadino, vittima di aggressioni criminali, perché credo che la speranza del nostro domani, del futuro delle nuove generazioni passi dalla consapevolezza che questo “Paese” è ed è stato massacrato da un sistema criminale che ha rubato sogni e speranze distruggendo e sacrificando la vita di tanti. Abbiamo tutti noi, per comodità o per omertà, normalizzato il “male” che ci circonda, è diventato normale che si agisca con violenza e sopraffazione, la soglia di indignazione e reazione ormai è quasi inesistente. Parlare dei sacrifici raccontando il prezzo che famiglie come quella di Donato Carbone, hanno e stanno pagando è importante per cercare di svegliare le coscienze ormai “assopite” ad una normalità che sta avallando “il brutto”. Questa terra, il nostro paese, gronda del sangue dei “martiri innocenti”. Vi ringrazio anche per avermi dato l’onore di ricevere questo premio. Grazie, sono un semplice cittadino, illuso e forse sognatore, che il domani passa anche dalle nostre azioni.  Vivo di valori sapendo il prezzo che sono chiamato a pagare, ma lo faccio con consapevolezza che la libertà e la dignità sono valori che non hanno prezzo. Grazie ancora ed a presto”. La serata, che avrà inizio alle ore 18.30 presso la Sala Consiliare di Oria (BR), sarà condotta, come da tradizione, dal Caporedattore della Gazzetta del Mezzogiorno, Vincenzo Sparviero. “L’ umile desiderio – commenta il fondatore del SING Roberto Schifone – di festeggiare Don Bosco dura da 25 anni! La mia felicità è nel vedere che, oggi, la festa è organizzata da un gruppo di giovani che ieri erano i bambini dell’oratorio, tutto ciò non può che rendermi felice ed orgoglioso. W Don Bosco!”. Durante la serata saranno premiati, inoltre, la cantante Antonella Rubino, l’atleta Francesco De Stefano e l’associazione SIMBA di Taranto, un premio alla memoria del madonaro Leonardo Vitale, ucciso in seguito ad una rapina, sarà consegnato nelle mani del figlio Giuseppe. Per ottemperare alle norme Covid, sottolinea con insistenza il Presidente del Comitato Festa Don Bosco, Andrea Santorsola, l’ingresso sarà consentito a pochissime decine di persone munite di Super Green Pass e mascherina FFP2, i posti sono tutti prenotati.